Nelle idee degli accademici americani c’è una nuova Ucraina divisa in due

Nonostante negli States fino allo scorso anno non si faceva che incitare Kiev a portare avanti il conflitto, pronosticando una vittoria schiacciante sulla Russia, sembra che oggi qualcuno inizi ad essere di tutt’altro avviso. John Mueller docente dell’Università dell’Ohio, propone una soluzione: sul Responsible Statecraft il professore valuta la possibilità di una divisione in due del Paese.

Valutando le possibilità

Muovendosi sulla falsariga di quanto è successo in Corea, si prospettano diverse opzioni su come sarebbe una nazione divisa. Partendo dal fatto che comunque l’Ucraina dovrebbe di base rinunciare a circa il 18% del suo territorio, vi sono tre strade percorribili. Una sarebbe quella di annettere alla Federazione Russa le aree della Crimea e quelle del sud-est del Paese. La seconda opzione valuterebbe la sola annessione della Crimea lasciando il resto dei territori acquisiti dal 2022 a discussioni future. La terza prevederebbe di lasciare, come appunto nel caso della Corea, tutto al tavolo delle negoziazioni. Sicuramente la perdita della Crimea e del Donbass, non costituirebbero poi un grande problema per Kiev dato il dispendio di risorse in quelle zone.

“L’allievo sarebbe bravo, ma non si impegna”

Così, sperando in una futura coesistenza pacifica tra Putin e l’Ucraina, occorre soffermarci ad analizzare le potenzialità di quest’ultima. Com’è possibile che un Paese ricco di storia, con alcune delle terre fertili più ricche del mondo ed un personale preparato dal punto di vista lavorativo, sia in crisi da così tanto tempo? Nel 1991, poco dopo la caduta del muro, il PIL di Kiev era lo stesso della Polonia, mentre nel 2015 era circa un quarto del suddetto. Senza contare che nel 2019, ossia prima del Covid, l’Ucraina era il Paese più povero d’Europa. A giocare a loro sfavore è anche il problema che trattasi di uno dei Paesi più corrotti del Vecchio Continente, motivo scoraggiante per eventuali investitori esteri. Fonte: https://strumentipolitici.it/responsible-statecraft-i-vantaggi-di-una-tregua-e-di-un-accordo-di-ripartizione-dellucraina/