Inflazione, arriva una brutta sorpresa dagli Stati Uniti

Il dato più atteso dai mercati finanziari questa settimana era probabilmente quello riguardante l’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti. Gli investitori tuttavia non immaginavano di essere bagnati da una doccia fredda, come quella che è giunta nel primo pomeriggio di martedì.

I numeri sull’inflazione

inflazioneLa corsa dei prezzi al consumo sta rallentando molto meno del previsto. A gennaio infatti il tasso di inflazione annuale, che si pensava sarebbe stato del 2,9%, è risultato invece del 3,1%. Si tratta pur sempre di una frenata rispetto al 3,4% di dicembre, ma i mercati si aspettavano numeri più robusti. Anche il dato mensile è stata una delusione. A dicembre l’inflazione degli Stati Uniti segna 0,3%, superiore allo 0,2% atteso nonché il dato più alto in quattro mesi.

Sulla stessa linea, è stato deludente anche il report relativo all’inflazione core, ossia quello depurato delle componenti più volatili come cibo e di energia. Il dato annuo è rimasto fermo al 3,9%, mentre i mercati si aspettavano una frenata al 3,7%. Il tasso mensile invece è stato dello 0,4%, ossia l’incremento più elevato da agosto scorso.

Cosa significano questi dati

Questo report sull’inflazione evidenzia che la battaglia delle banche centrali per far convergere i prezzi verso il target è molto più difficile di quello che si pensava. La Federal Reserve, che già aveva escluso l’ipotesi di tagliare i tassi a marzo, quasi sicuramente non potrà farlo nemmeno ad aprile. I mercati adesso scommettono sul mese di maggio, mentre danno per certo che ciò avverrà al massimo entro il mese di giugno.

NB. Chi fa trading sui mercati finanziari dovrebbe imparare anche il concetto di Fractal indicatore.

La reazione dei mercati

I dati macro che allontanano il primo taglio ai tassi di interesse finiscono per spingere verso l’alto il dollaro statunitense sul mercato volontario, come si può vedere sui broker opzioni binarie Italia.
Il Dollar Index Infatti sale oltre quota 104,7, come non succedeva da circa tre mesi. Il rapporto di cambio rispetto all’Euro scivola sempre di più verso la soglia di 1,07, ed anche in questo caso sui livelli più bassi da metà novembre.
Salgono invece i rendimenti dei Treasuries a 10 anni, che si spingono oltre quota 4,25%. Livello più alto degli ultimi due mesi.