Debiti ereditari: come funzionano

Alla morte di un debitore i creditori hanno la possibilità di rivalersi sugli eredi, tenuti non solo a ripartire i beni del defunto, ma anche a gestire e a farsi carico di eventuali insoluti. Credit Group Italia, società specializzata nel recupero crediti, spiega perché non tutti i debiti contratti in vita da una persona passano in successione.

Milano, luglio 2023 – Credit Group Italia, società di riferimento per la gestione e il recupero del credito, fornisce assistenza anche nel recupero dei debiti ereditari. È bene tuttavia ricordare che la normativa vigente vede una suddivisione netta tra debiti ereditari e debiti di natura strettamente personale, da ritenersi in quanto tali estinti alla morte del contraente. Sono esempi di debiti ereditari:

  • le rate di mutui e finanziamenti;
  • le fatture delle utenze domestiche scadute prima che l’intestatario morisse;
  • le tasse relative al periodo di imposta in cui la persona era in vita;
  • eventuali cartelle esattoriali;
  • le spese condominiali relative agli ultimi due anni in caso di appartamento ereditato;
  • le fideiussioni.

Non si trasmettono invece ereditariamente debiti relativi a:

  • multe stradali; 
  • sanzioni amministrative e fiscali;
  • sanzioni penali;
  • debiti di gioco e scommesse;
  • assegni di mantenimento all’ex coniuge;
  • offerte di beneficenza.

Gli eredi sono chiamati a rispondere dei debiti del defunto pro quota, vale a dire in proporzione alla parte di eredità ricevuta. Solo in alcuni casi (principalmente per tasse di successione e tasse sui redditi) è ammessa solidarietà passiva, ovvero che un solo erede saldi per intero il debito per poi rivalersi sui coeredi. Nel rispetto della responsabilità parziaria del debito, di base ciascun erede risponde per la quota di debito ereditata e una volta assolto il suo obbligo può ritenersi escluso da eventuali controversie tra coeredi insolventi e creditori. Un creditore da parte sua può avvalersi di tutti i mezzi stragiudiziali e giudiziali di cui dispone per ottenere da ciascun erede quanto dovuto. Esclusa la possibilità di riscuotere un debito prescritto, i creditori hanno inoltre ogni interesse ad adoperarsi per interrompere periodicamente i termini di prescrizione. 

I legatari, che hanno ricevuto in eredità uno specifico bene ma non una quota sul totale della successione, non hanno alcun obbligo nei confronti di eventuali creditori del defunto. In caso gli eredi scegliessero di mantenere distinto il patrimonio personale da quello ottenuto in successione – sfruttando l’opzione del beneficio d’inventario – indipendentemente dall’ammontare del debito faranno fronte ai propri obblighi esclusivamente con le somme ereditate e non oltre tale importo.