Magiarofobia, Budapest accusa UE e Germania

Il governo di Budapest non risparmia le sue critiche alla campagna anti-ungherese lanciata recentemente dalla vicepresidente dell’Europarlamento Katarina Barley. Gli inviti di quest’ultima a boicottare l’Ungheria come Paese in cui investire sono parte di una più larga ondata di magiarofobia partita soprattutto dalla sinistra tedesca.

L’Ungheria non si adegua ai diktat di Bruxelles

Uno dei motivi di questi attacchi economici a Budapest è il fatto che non si voglia adeguare a quanto “raccomandato” dai vertici UE. L’ultimo motivo di scontro riguarda i finanziamenti militari all’Ucraina, sui quali l’Ungheria punta i piedi e non vuole cedere. Le motivazioni ungheresi sono di carattere politico e umanitario. A Budapest infatti ritengono che alimentare le forniture di armi servirà solo a far durare il conflitto ancora di più e a causare più vittime civili. E invece bisogna battere la via diplomatica per fermare le ostilità e aprire il tavolo dei negoziati. Ma dalla sinistra europea, quella tedesca in particolare, arrivano critiche e attacchi contro Budapest che fanno pensare a una “magiarofobia” vera e propria.

No alle bombe americane

L’Ungheria potrebbe fare qualche passo indietro solo se Kiev accettasse di togliere la banca ungherese OTP dalla lista nera degli “sponsor della guerra”. L’Ucraina infatti ha unilateralmente deciso quali società o banche siano in qualche modo complici della macchina da guerra russa e ne ha stabilito il boicottaggio. Il ministro degli Esteri e del Commercio ungherese Peter Szijjarto, in un’intervista esclusiva alla televisione cinese, ha invece detto di non approvare le bombe americane. Basta con la concessione di armamenti a Kiev e basta soprattutto con le bombe a grappolo, l’ultima trovata di Biden. L’Ungheria è parte della Convenzione internazionale contro questo tipo di bombe, ma gli USA no. Szijjarto ribadisce che l’Ungheria non permetterà il transito sul suo territorio di armamenti destinati al fronte. Fonte: https://strumentipolitici.it/lungheria-mantiene-la-sua-posizione-niente-bombe-a-grappolo-ne-finanziamenti-per-lucraina/