Inflazione in calo, la Cina rimane preoccupata

La nuova settimana è cominciata all’insegna dei dati macroeconomici in arrivo dalla Cina. Nel paese del dragone l’inflazione alla produzione hanno evidenziato una nuova contrazione, la nona consecutiva, mentre anche i prezzi al consumo frenano ancora.

I dati sull’inflazione

yuan cinaL’ufficio nazionale di statistica ha reso noto che a giugno i prezzi alla produzione sono scesi del 5,4%. Si tratta di una contrazione robusta rispetto al 4,6% di maggio, ed anche più forte rispetto al 5% atteso dagli analisti.

La causa di questa forte frenata dell’inflazione alla produzione, è l’indebolimento della domanda da un lato, e il calo dei prezzi delle materie prime dall’altra.
Anche i prezzi al consumo frenano a giugno. Rispetto al mese precedente infatti sono invariati, mentre gli analisti stimavano una crescita dello 0,2%.

Consumi deboli

Questi dati sull’inflazione più deboli del previsto sottolineano ulteriormente la necessità che il governo centrale faccia degli sforzi per adottare delle misure di sostegno economico più incisive. In particolare guardando soprattutto al rilancio dei consumi.
La Cina, dopo l’allentamento delle misure anti-Covid di inizio anno, non è riuscita a viaggiare lungo un binario ben direzionato nella ripresa economica che anzi procede a singhiozzo.

Annotazione: per fare trading sullo Yuan cinese si possono sfruttare anche le medie mobili trading forex.

La mossa della PBoC

Per favorire la crescita dei consumi, il mese scorso la Banca Popolare Cinese ha deciso di tagliare i tassi ufficiali così da aumentare la liquidità nell’economia.
Questa mossa accomodante ha finito per mettere pressione sulla valuta nazionale. Lo yuan offshore si è indebolito a circa 7,25 per dollaro, avvicinandosi ai livelli più bassi in otto mesi, come si vede su Pocket Option nuovo link. Il rapporto di cambio tra dollaro e yuan sta viaggiando lungo un trend rialzista quasi ininterrotto dal mese di marzo, quando si trovava a 6,82.
Nel frattempo, la debolezza dello yuan ha suscitato avvertimenti da parte delle autorità, con la PBOC che ha affermato che continuerà a mantenere la valuta sostanzialmente stabile e a proteggersi dal rischio di ampie fluttuazioni del tasso di cambio.