Vuoi sapere quando avverrà il pagamento del Reddito di Cittadinanza a maggio?
Sono in molti a domandarlo, specie chi ha avuto notizia dell’approvazione della propria domanda per l’ottenimento della misura di sostegno al reddito e contrasto alla povertà.
In questa breve guida ti forniremo, quindi, tutti gli aggiornamenti in merito al pagamento del Reddito di Cittadinanza per il mese di maggio e qualche informazione utile in merito alle novità in materia, oggetto, come sappiamo, di molti dibattiti politici.
Reddito di Cittadinanza 2023: quando viene pagato?
Come sappiamo, il pagamento del RDC e della Pensione di Cittadinanza avviene mediante caricamento della somma spettante su un’apposita card, una carta PostePay, rilasciata al momento dell’approvazione della domanda da Poste Italiane.
Il pagamento della somma mensile avviene in due modalità a seconda che si tratti di:
- soggetti che hanno richiesto una nuova domanda
- soggetti che già usufruiscono della prestazione
Sulla base di questa distinzione, due sono le date di erogazione del pagamento:
- a partire dal 15 maggio per i primi
- a partire dal 27 (solitamente tra il 28 e il 29 del mese) per chi già usufruisce della prestazione.
RDC: a quanto ammonta?
Dopo aver chiarito quando avverrà il pagamento del Reddito di Cittadinanza nel mese di maggio, affrontiamo un’altra questione di rilevante interesse per tanti: l’importo.
Di base, l’importo di RDC e PDC è determinato da due quote:
- Quota A: è la somma percepita ad integrazione del reddito;
- Quota B: riconosciuta solo a chi è titolare di contratto di locazione o di mutuo ed è finalizzata al pagamento della rata del canone di affitto o di quella del finanziamento.
Nel primo caso, l’importo mensile spettante varia a seconda che il nucleo familiare sia costituito da un singolo percettore o da più componenti, per cui esso sarà pari a:
- 500 euro (che sale a 630 per la PDC) nel caso di un singolo percettore;
- 1050 euro al mese (1323 per la PDC) nel caso di più componenti.
Per quanto riguarda, invece, la seconda quota, questa è pari al canone annuo previsto dal contratto di affitto, fino a 280 euro al mese (150 euro al mese in caso di PDC e per la rata del mutuo).
Forse ti è utile sapere anche che se l’intero importo non viene speso nell’arco del mese di fruizione, la somma rimanente è decurtata nel pagamento del mese successivo, fino a un massimo del 20%.
Per conoscere l’importo restante, invece, ci si può avvalere del servizio di lettura telefonica, chiamando il numero verde 800.666.888, gratuito da telefono fisso e mobile.
Carta RDC: come funziona
La Carta RDC consente di effettuare tutta una serie di operazioni di acquisto. Queste, però, sono limitate alle sole spese di prima necessità, quali generi alimentari o farmaci. Con essa si possono pagare le utenze. Una somma poi è prelevabile (dai 100 ai 220 euro a seconda se a percepire il beneficio è un singolo o se questo è destinato a nuclei familiari con più componenti, tra cui soggetti in grave stato di disabilità).
Non è possibile utilizzare la carta, invece, per acquisti legati al gioco d’azzardo, per l’acquisto, il noleggio o leasing di navi e imbarcazioni, per acquistare armi, per servizi di trasferimento di denaro e tutto ciò che escluda spese finalizzate all’acquisto di beni di prima necessità.
Tutte le novità sul reddito di cittadinanza
Già in campagna elettorale, l’attuale esecutivo aveva annunciato l’intenzione di mettere mano al RDC, al fine di trovare una soluzione che per sostituire una misura divenuta troppo onerosa per le casse dello Stato.
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 sono state introdotte alcune importanti novità:
- riduzione della durata del beneficio a soli 7 mesi, salvo eccezioni;
- abrogazione della misura a partire dal 1 gennaio 2024.
Cosa accadrà dopo quest’ultima data? All’inizio, in realtà, si era parlato di sostituire il RDC a partire dal 1 settembre 2023 con una nuova misura, la MIA (Misura per l’Inclusione Attiva), che avrebbe dovuto prevedere una riduzione degli importi percepiti e un reddito Isee di importo inferiore rispetto a quello richiesto per il Reddito di Cittadinanza.
Alla fine, invece, ha prevalso un altro progetto, la GIL (Garanzia per l’Inclusione), a cui si accompagnano ulteriori due misure: la PAL e la GAL. Nel complesso, la GIL non si discosta molto dall’impianto generale del Reddito di Cittadinanza, salvo escludere la categoria dei cosiddetti occupabili, ai quali è destinata la GAL. Per approfondire l’argomento ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento a riguardo.
Per conoscere tutti i dettagli in merito all’attuale impianto del Reddito di cittadinanza, invece, puoi leggere il nostro articolo Reddito di Cittadinanza: ultima ora.
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