PARADOSSALE CONCLUSIONE DEI LITIGI E DELL’ALTERNE RELAZIONI SENTIMENTALI DI “MARY”

L’amore, come si sa, è il più forte valore umano che permea la persona e le regala la gioia di vivere, l’entusiasmo e la spinta per andare avanti ogni giorno e fare del proprio meglio per realizzarsi in sintonia con l’altra “metà del cielo” od anima gemella a cui s’è scelto di donare il proprio cuore. Naturalmente v’è una gamma infinita d’oggettivazioni possibili di questo ideale : da quello spirituale per Dio ed il prossimo, che si chiama Carità e si sublima al massimo grado nella Vocazione sacerdotale o religiosa, a quello laico per il proprio partner, che il Signore diede ad Adamo fin dalla Creazione per completarlo e moltiplicarsi , come le stelle del cielo, dominando e popolando il mondo. Nella seconda ipotesi spesso, se abbiamo Fede, siamo portati a vedere l’immagine di Dio di cui siamo Figli diletti con il Battesimo nella nostra compagna  ed in questo modo soddisfiamo i due sentimenti, sforzandoci d’incrementarli giorno per giorno per sentirci sempre più pieni di calore ed energia interiore. Si parte dall’amore verso i genitori, che si ha diritto ad avere sul piano civile anche dello stesso genere, pur non rientrando nel progetto divino, che tuttavia  non si può imporre a chi è agnostico od ateo, per venire successivamente alla scelta radicale della propria esistenza nella massima libertà e responsabilità, se non ci si vuole offrire a Dio oppure mantenere il celibato e nubilato per un’estrema indipendenza, che durante il regime fascista veniva sanzionata con un’ammenda pecuniaria in quanto non si davano figli alla patria. Dunque l’Amore e la sua espressione fisica e sensuale con il sesso e l’erotismo è nella generalità dei casi la linea comune che la maggior parte degli individui seguono, nonostante che talora possano accadere delle disavventure o spiacevoli avvenimenti che mortificano o rovinano la vita di chi li subisce .In questi giorni un bambino ha ucciso involontariamente la madre con una pistola lasciata incustodita con il proiettile in canna, quale il mito di Edipo e Laio nell’antichità, Saman nell’Emilia è stata soppressa da genitori e zii per un’apertura di cuore all’universo occidentale e  gli atroci omicidi, definiti uxoricidi, per cui è mobilitato il 1522,i maltrattamenti per una devastante gelosia delirante e sovente solo temuta, supposta, sono all’ordine del giorno, quando non ci si lascia male come Totti e Blasi, che ora non vuole gli alimenti avendo trovato un ricco magnate tedesco, ovvero avvengono tragiche scoperte come l’ultima d’una moglie che, rientrata prima del tempo in casa, ha sorpreso il marito con l’amante ed un figlio naturale, oggi riconoscibile per il diritto civile di famiglia. Chiaro che poi le vendette per infedeltà e disonorante tradimento o per uno spasimante segreto possono essere ugualmente femminili, anche se i misfatti sanguinosi del “gentil sesso” paiono sulla carta minori. Di codeste pesanti tematiche amorose s’è parlato ultimamente nella trasmissione “Dilemmi” dell’ex magistrato ed adesso affermato scrittore Gianrico Carofiglio su RAI 3, mentre con un tocco più lieve, allegro ed esorcizzante v’è il copione teatrale di Filippo Maria Macchiusi intitolato “Mary” che, prodotto dal Laboratorio Arti Sceniche diretto da Massimiliano Bruno, che abbiamo visto ultimamente nel bel film storico sentimentale e politico ”Quando” dell’ex onorevole,  ora riciclatosi quale regista di pellicole del megaschermo desunte da libri prima da lui redatti, Walter Veltroni, confrontando il giugno del’84 con i funerali del segretario del PCI Enrico Berlinguer con l’oggi trovato da un ex iscritto e nostalgico di quel tempo dopo un coma di 31 anni, viene ora rappresentato fino a domenica al teatro de’Servi di Largo Chigi. Al centro della vicenda ed oggetto della contesa è la giovane Maria Carmela studentessa universitaria che decide di lasciare improvvisamente il suo Federico, ragazzo brillante e colto, che compone favole d’animali per bambini, dinamico ed intraprendente, comunicandogli che s’è invaghita d’un altro maschio più grossolano, sgrammaticato, inconcludente e dalla battuta pronta ed ilare, ma in realtà ingenua, che è l’opposto del volitivo Federico Maria Galante, che va su tute le furie tenendo al legame con Maria Carmela appellata affettuosamente Mary. In un continuo “flash – back” al passato e presente  della commedia da principio Federico sfoga con credibile impeto furioso  la sua rabbia, immaginando chi possa essere il tipo che gli ha “fottuto “ la compagna e ciò nella totalità polisemantica del termine: alias gliel’ha sottratta, involata, bensì pure posseduta facendolo diventare uno stambecco o cervo di montagna, per restare nel mondo zoologico dei suoi scritti, dove figurano porcospini e pulcini che regala in formato mini alla dimentica fidanzata Maria Carmela. In una canzone Massimo Ranieri osserva che ”Perdere l’amore non è semplice” sia che si venga messi da una parte per un nuovo lui che se l’essere amato per una vita intera è venuto meno e c’ha lasciati soli in questa terra com’è capitato alla distrutta Maria DE Filippi per il decesso di Maurizio Costanzo, all’affranto Sergio Japino per il trapasso della famosa Raffaella Carrà e modestamente pure a noi, dopo un lungo e magico matrimonio con una stupenda ed esemplare collega. Com’ha fatto Filippo, ossia l’autore del testo, a riuscire nella sua strategia seduttrice? Facile a dirsi, secondo il principio che l’amore non si cerca, ma si trova : ha osservato Mary perdere il cellulare nello spostarsi con i suoi bagagli ed ha aspettato la sera buona per andarglielo a restituire da smaliziato corteggiatore al bar dove lei è seduta, pagandole da bere non una birra da “macho”, invece un tè verde caldo. Da quel punto cominciano a parlare del più e del meno, con  Filippo che con il suo grottesco esprimersi ed il superficiale comportamento goliardico la circuisce, tuttavia ella sente il bisogno non solo dell’estemporaneità caustica e sgrammaticata, poco informata, con cui anche la Presidente del Consiglio ha cercato di difendere il Presidente del Senato La Russa, che Dario  Ballantini imita in maniera strepitosa come uomo mostruoso che scaturisce dal fuoco nella trasmissione “Striscia la notizia” satirica dell’ammiraglia di Mediaset, dalla clamorosa falsità di via Rasella : i partigiani colpirono con un eroico atto di Resistenza, come stanno operando gli Ucraini contro i Russi, un reparto di SS che saliva per quella strada al numero 20 con un esplosivo nascosto in un carretto della Nettezza Urbana e non pensionati ex musicisti. Se Ignazio La Russa non fosse stato in volontaria malafede verrebbe da pensare che la Storia contemporanea non l’ha mai studiata seriamente o l’ha scordata del tutto: questo è ancora più sconcertante ed imperdonabile! Mary si rende conto che per essere al passo con i tempi, per non abbrutire ed emanciparsi sempre meglio, coltivare conoscenze qualificanti e stimolanti ha necessità altresì di Federico ed un giorno l’invita a casa, sorbendo il classico tè verde in tre unitamente a Filippo che al contrario le garantisce lo spasso ed il divertimento, lo svagato sarcasmo : sono il giorno e la notte l’uno dell’altro ossimoricamente , lo Ying e lo Yang della religione confuciana cinese e della sua dimensione antropologica, tanto che ai nostri giorni la moglie ed il marito, i conviventi, non si esimono dal ricercare spesso un’allettante “ruota di riserva” per uscire dalla monotonia della routine quotidiana e provare qualche emozione , brivido sensuale ed orgasmo erotico diverso dal solito. L’importante è “ non farsi beccare” in quanto , in base all’adagio notissimo, “occhio non vede e cuore non duole”;  a tale paradigma istruttivo e proverbiale s’ispirò, termine che l’ignorante Filippo confonde con inspirazione salutare, Paolo Genovese nella pellicola “Kolossal” di qualche anno fa “Perfetti sconosciuti” che sarà al teatro Ambra Jovinelli dal 12 al 23 Aprile. Comunque a Federico che glielo chiede espressamente, Mary ribatte che ancora non ha avuto il tempo e, forse, il coraggio di confessare a Filippo che ha deciso per il suo piacere e, specialmente , per esigenza personale inderogabile di creare quel famoso triangolo, che poi non di rado i  cellulari s’incaricano di portare, come il libro de “I Cavalieri della Tavola Rotonda” di Chretien de Troyes ne V Canto dell’Inferno, galeotti alla luce con brucianti verità per chi le  rinviene.La protagonista brava, senza scrupoli e pudori, nei panni di Maria Carmela ovvero Mary del titolo è Clarissa Curulli e la regia è del quarto giovane Alessandro Cecchini, che li dirige con una spigliata psicologia dialettica per rilevare le singole differenti caratterialità , con un talento “in  nuce vel itinere” che dovranno limare e perfezionare con l’esperienza del palcoscenico, per acquisire una vera ed eccellente personalità teatrale sulle basi innate e migliorate con lo studio laboratoriale sotto la guida d’un Maestro quale il regista, attore ed autore Massimiliano Bruno, venuto a Roma dalla terra dei Bruzi della Calabria. Per vedere lo spettacolo con due sane risate ed un momento di riflessione sulle complicazioni dell’Amore c’è tempo fino a Pasqua. Auguri a tutti d’una radiosa e Santa Festa del Cristo Redentore Risorto per noi suo gregge, pur se il tempo non sembra promettere nulla di buono!

Giancarlo Lungarini