24 CFU Insegnamento: ecco cosa cambia nel 2023

La riforma del reclutamento e della formazione iniziale degli insegnanti sta attirando l’attenzione di molti addetti ai lavori e di chi aspira a diventare insegnante. Dal 2025, entrerà in vigore un nuovo sistema che porterà importanti cambiamenti rispetto al passato.

24 CFU Insegnamento: un colpo di spugna?

Uno dei più significativi è l’eliminazione del requisito dei 24 CFU per l’insegnamento, sostituiti da un percorso abilitante da 60 CFU, che include una prova scritta e una lezione simulata. Questo significa che gli studenti che desiderano diventare insegnanti dovranno frequentare un percorso di studi più ampio e completo rispetto a quello attuale, in cui i 24 CFU rappresentavano il requisito minimo per poter partecipare alla procedura concorsuale del MIUR.

Tuttavia, per coloro che hanno già avviato il percorso per ottenere i 24 CFU, potrebbero esserci alcune complicazioni. Nel caso in cui non si riuscisse a convalidare i 24 CFU per l’insegnamento entro la fine di ottobre, essi non sarebbero più validi e i crediti richiesti diventerebbero 60, inclusi in un lungo tirocinio. Questo potrebbe rappresentare un ostacolo per gli studenti già iscritti alla magistrale, poiché diventerebbe quasi impossibile acquisire così tanti crediti con così poco preavviso.

24 CFU Insegnamento: cosa cambia per il Concorso

Per quanto riguarda il Concorso, occorrerà aver insegnato almeno 3 anni nella scuola statale (su 5), e 1 anno di insegnamento deve esser stato fatto nella classe di concorso. Coloro che partecipano al concorso con l’abilitazione e lo superano avranno diritto all’assunzione a tempo indeterminato.

Invece, coloro che partecipano senza abilitazione (ma con il requisito di servizio) dovranno sottoscrivere un contratto annuale di supplenza e seguire un percorso formativo da 30 CFU. Se supereranno positivamente tale percorso, avranno diritto all’assunzione a tempo indeterminato.

Quanto dura la Fase Transitoria

Fino al 31 dicembre 2024, sarà attiva una fase transitoria che prevede l’attivazione di percorsi formativi da 30 CFU o l’accesso ai concorsi con i 24 CFU, purché questi ultimi siano stati acquisiti entro il 31 ottobre 2022.

Anche in questo caso, per coloro che superano il concorso, sarà necessario sottoscrivere un contratto annuale, completare il percorso universitario e accademico di formazione iniziale per 30 CFU e superare positivamente il periodo di prova. Solo in questo modo, si avrà diritto all’assunzione a tempo indeterminato.

Con queste premesse, è fondamentale che gli interessati all’insegnamento si informino attentamente sulla nuova riforma e sulle modalità di accesso al percorso abilitante da 60 CFU perché la strada tracciata sembra sia proprio quella.

Approfondimenti