Stefano Donnarumma: Terna completa il trapianto di 53.000 talee di Posidonia

Le attività di espianto e reimpianto realizzate da Terna sono propedeutiche alla posa del cavo marino in primavera che collegherà l’Isola d’Elba (Portoferraio) alla terraferma, a Piombino, in provincia di Livorno.

Terna insieme a Econ e Conisma nel progetto a Follonica

Terna, Gruppo guidato dall’AD e DG Stefano Donnarumma e gestore della rete nazionale di trasmissione elettrica, ha reso noto di aver portato a termine le attività di espianto e reimpianto di circa 53.000 talee di Posidonia oceanica nel Golfo di Follonica, in Toscana. L’operazione è stata condotta in collaborazione con Econ, che ha curato il trapianto sotto la supervisione del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (Conisma). Quest’ultimo si è occupato del coordinamento e delle attività di monitoraggio ambientale, impiegando metodi già collaudati in precedenza attraverso il progetto “Life Seposso” (Supporting environmental governance for the Posidonia oceanica sustainable transplanting operations). Come sottolineato da Terna, l’attività è propedeutica alla realizzazione della tratta marina del nuovo elettrodotto sottomarino che collegherà l’Isola d’Elba alla Toscana.

Il progetto di Terna per un nuovo elettrodotto tra l’Isola d’Elba e la terraferma

Le attività condotte da Terna hanno coinvolto circa 53.000 talee di Posidonia oceanica su un’area di oltre 1.650 metri quadrati: “Una pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo che ricopre un ruolo strategico per l’ecosistema, tanto da essere stata definita ‘habitat prioritario’ dall’Unione Europea”, ha evidenziato la società guidata da Stefano Donnarumma specificando che “le sue praterie, infatti, ospitano numerose specie di pesci e molluschi e producono grandi quantità di ossigeno (fino a 20 litri per metro quadrato al giorno) grazie all’elevata capacità fotosintetica delle foglie”. La Posidonia oceanica, inoltre, protegge le coste dall’erosione attraverso il consolidamento dei fondali, la ritenzione di sedimento fine e l’accumulo di ammassi di foglie morte sulla parte emersa delle spiagge. In una nota, Terna ha aggiunto che sarà avviata in seguito una seconda fase dedicata alla conservazione e al monitoraggio ambientale, con un piano dalla durata di dieci anni finalizzato a seguire l’andamento del numero dei fasci di Posidonia oceanica, la loro crescita e il loro stato di salute. L’attività si inserisce nel più ampio progetto che condurrà al raddoppiamento delle linee di connessione tra la rete dell’Isola d’Elba e il sistema elettrico nazionale.