Cresce il fintech italiano nonostante la crisi: il commento di Attilio Mazzilli (Orrick)

Dal payment all’insurtech fino alle regtech: il fintech italiano resiste di fronte alle sfide globali. Attilio Mazzilli: “Interesse continua ad essere alto”. 

 Attilio Mazzilli

Attilio Mazzilli: Fintech, il boom italiano favorito dall’alta liquidità dei Fondi

Il complesso scenario venutosi a creare prima con la pandemia e oggi con gli effetti del conflitto ucraino non ha frenato il trend positivo del fintech Made in Italy. Nonostante il rincaro dei prezzi e le dinamiche finanziarie incerte, il settore continua ad attirare risorse. A parlarne in un’intervista rilasciata a “Milano Finanza” è Attilio Mazzilli, avvocato e Partner e Responsabile del Tech Group Italiano di Orrick, nonché Membro dell’International Technology Companies Group. Il fenomeno non riguarda solo gli unicorni come Satispay e Scalapay. Dal payment all’insurtech fino alle società di blockchain, regtech e welltech: sono questi secondo l’esperto i settori circondati da maggior interesse. Un’attrattiva che sembra destinata a crescere: nei primi sei mesi del 2022 gli investimenti nel fintech italiano hanno già raggiunto un totale complessivo di 996 milioni. Di questi, oltre 850 milioni provengono dagli 8 round seguiti dal team Orrick guidato da Attilio Mazzilli: “Come nel 2021 anche quest’anno i fondi hanno continuato ad avere importanti liquidità da investire e non sembrano esserci segnali di cambiamento”.

Attilio Mazzilli: “A fine anno probabile frenata su operazioni rischiose

Al momento sono diverse le realtà italiane fintech tenute d’occhio dagli investitori. Un esempio è Bkn301, impresa specializzata in servizi di monetica e che oggi gestisce circa il 95% dei pagamenti all’interno della Repubblica di San Marino. “L’interesse per questo tipo di operazioni continua ad essere alto”, è il commento di Attilio Mazzilli. Nel panorama delle nuove startup spicca anche Wallife, insurtech che si prepara a lanciare i primi prodotti assicurativi a tutela dell’identità digitale. Nonostante le stime positive, precisa l’esperto, è importante ricordare che durante i primi mesi del 2022 il trend del fintech ha raccolto anche i frutti di operazioni già preparate in precedenza: “Nella seconda parte dell’anno si potrebbe registrare una frenata – avverte Attilio Mazzilli che potrebbe arrivare a superare il 10% per operazioni che appaiono inevitabilmente più rischiose”.