Droga test, quando il lavoratore si può rifiutare

Le norme che gestiscono la sicurezza sul lavoro sono ormai cambiate, per via dei numerosi incidenti che sono capitati negli anni, i controlli sono sempre più rigidi. Ovviamente ci sono dei diritti e dei doveri che i dipendenti devono necessariamente conoscere per evitare di ricadere in sanzioni penali. Queste norme naturalmente valgono anche per il datore di lavoro, il quale non può più “girarsi dall’altra parte”, ma deve essere vigile nella sua azienda e con i suoi lavoratori. Ecco perché una volta all’anno, come minimo, necessariamente a sorpresa, i dipendenti di alcune mansioni devono essere sottoposti al droga test. Vediamo nel dettaglio cosa sono, come funzionano e chi si può rifiutare di sottoporsi.

Le norme da rispettare in azienda

Tutti questi controlli sono obbligatori da fare per tutti quei lavori dove il rischio per sé stessi e per gli altri sono molto alti. Ogni dipendente ha il diritto di essere al sicuro sul luogo di lavoro, quindi ogni dipendente deve essere sempre lucido e al 100% vigile. Ovviamente in caso di sostanze stupefacenti e altro, questi riflessi svaniscono, rendendo il personale un pericolo per sé stesso e per gli altri. Il datore di lavoro non solo deve predisporre il giorno del droga test medicina del lavoro, ma deve necessariamente imporre delle regole. Per prima cosa il dipendente non può assolutamente bere bevande alcoliche durante il suo turno, quindi la mensa è tenuta a distribuire solo bevande analcoliche; ovviamente il discorso vale anche per gli stupefacenti. Qualora un dipendente non rispettasse queste regole dovrà essere immediatamente allontanato dal luogo lavorativo. Inoltre il datore di lavoro deve programmare dei corsi che sensibilizzano il dipendente su tale argomento, specificandogli i rischi che potrebbe correre non rispettando le regole.

Il lavoratore può dire no ai test antidroga?

Nonostante i numerosi diritti di ogni dipendente, il rifiuto a sottoporsi al droga test non è tra questi. Il dipendente ha 10 giorni di tempo per sottoporsi agli esami di controllo e al secondo rifiuto potrà cadere in sanzioni penali e amministrativi, nonché la sospensione a tempo indeterminato dal luogo lavorativo. In nessun caso quindi un lavoratore può rifiutarsi di consegnare il campione di urina o saliva o nei casi più drastici, dell’esame del capello.

Qualora un dipendente venisse trovato positivo al droga test, verrà informato dell’accaduto. In seguito dovrà sottoporsi ad ulteriori controlli direttamente al Ser.D. di riferimento. Finché l’esito del test non sarà negativo, il lavoratore sarà temporaneamente sospeso da tutte quelle mansioni ritenute pericolose vista la sua situazione. Il dipendente potrà richiedere un nuovo controllo sullo stesso campione, qualora l’esito fosse sempre lo stesso, dovrà svolgere un periodo di riabilitazione con le indicazioni da seguire. Finchè il Ser.D. non darà indicazioni, il soggetto non potrà rientrare al lavoro, non percepirà lo stipendio, ma non perderà il posto di lavoro, qualora il soggetto non consegni le dimissioni. Questa procedura ovviamente è obbligatoria in quanto se il datore di lavoro non sospenderà il dipendente dalla mansione assegnatagli, riceverà provvedimenti disciplinari molto gravi.