Rasmussen e il trattato di Kiev: a rischio le economie dei Paesi europei

L’ideatore delle “raccomandazioni” per la sicurezza dell’Ucraina è niente meno che l’ex segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen, che ha coinvolto nel lavoro la sua società di consulenza politica Rasmussen Global. Già dal 2016 si era messo al servizio dell’amministrazione ucraina col presidente Poroshenko, per poi rendere i suoi servigi a Zelensky. Insomma, l’ex capo della NATO in tutti questi anni è stato consigliere ad alti livelli a Kiev, lui e la sua agenzia di consulenza. Stiamo apprezzando gli splendidi risultati da lui raggiunti in fatto di pace, sicurezza e prosperità del continente, ed evidentemente vuole spingersi e spingere gli europei in un burrone ancora più profondo. Con le raccomandazioni pubblicate la scorsa settimana, infatti, la soglia della guerra aperta con la Russia è sempre più vicina. Non solo: il drenaggio delle risorse europee a favore dell’esercito ucraino e del corrotto sistema di Kiev diventerebbe perenne, poiché nel testo si parla chiaramente di un impegno “pluridecennale”. Purtroppo in questo progetto l’Italia è fra i Paesi del cerchio più stretto degli alleati dell’Ucraina nonché garante militare di Kiev. Nel testo si ammette inoltre che le Forze armate ucraine non potranno resistere a lungo ai russi e perciò vanno costantemente rifornite di mezzi. A farne le spese saranno le economie dei Paesi europei. FONTE: https://strumentipolitici.it/trattato-di-kiev-per-lucraina-garanzie-di-sicurezza-per-leuropa-garanzia-di-disastro-economico/