I tic in età infantile: quali sono le cause e come risolverli

Alcuni bambini a partire dai 6/7 anni soffrono di tic infantili, dei movimenti improvvisi, continui e a scatti che il bambino non riesce a gestire o a reprimere. In molti casi i tic nel periodo dell’infanzia rappresentano dei disturbi transitori, destinati a diminuire o sparire da soli nel corso di pochi anni.

Poi però ci sono pure alcuni casi più particolari seppur limitati, che hanno bisogno di trattamenti di genere farmacologico o psicoterapico.

In questi casi c’è bisogno di chiedere un supporto da parte di professionisti del settore come un neuropsichiatra infantile Lecce.

 

Le tipologie di tic infantili e perché compaiono

 

I tic motori sono quelli che si caratterizzano ad esempio con le palpebre che sbattono oppure con le smorfie del viso. Queste sono solo due delle manifestazioni collegate a questa tipologia di tic, come pure il fatto di battere i piedi e movimenti bruschi del capo.

I tic vocali sono rappresentati dai colpi di tosse, l’emissione di grugniti e tirare su con il naso.

Quando i tic motori e quelli vocali si uniscono manifestandosi entrambi, allora in questo caso si parla della sindrome di Tourette.

I tic insorgono principalmente nei maschi e si è potuto appurare che si basano anche su una predisposizione di tipo familiare.

Inoltre i bambini che solitamente reprimono le loro reazioni emotive, sono quelli maggiormente colpiti dai tic infantili.

Oltre alla predisposizione ci sono pure ulteriori fattori che possono essere scatenanti per questo genere di problema.

Difatti i tic si manifestano con un’intensità maggiore nel momento in cui il bambino vive determinate condizioni di tensione emotiva e stressanti. Queste situazioni vanno ad attutirsi quando il bambino si concentra sullo svolgimento di un’attività che lo impegna in modo particolare, come per esempio la lettura e praticare un’attività sportiva.

 

In che modo si possono risolvere i tic infantili

 

In molti casi i tic rappresentano dei fenomeni passeggeri e, quindi, sono molto pochi quei tic che vanno a perdurare oltre la fase adolescenziale.

Dunque come bisogna comportarsi quando il bambino mostra i suoi tic? Il primo passaggio da fare è quello di osservarlo bene, senza però provare a correggerlo. Ciò in quanto solitamente non se ne rende conto, tranne quando viene rimproverato dai suoi genitori oppure quando i suoi amici lo prendono in giro.

In queste circostanze si può parlare con gli insegnanti, i quali potrebbero così far capire ai suoi compagni che sono situazioni che possono succedere e che non bisogna deridere. In più i docenti possono evitargli fonti stressanti, magari interrogandolo direttamente dal suo posto anziché alla cattedra.

Un’altra soluzione efficace corrisponde a quella di far effettuare al bambino l’attività di genere ludico-sportivo che maggiormente gli piace. Così da permettergli di rilassarsi e, allo stesso tempo senza sentirsi eccessivamente in vista. Inoltre è importante dargli anche l’opportunità di coltivare i rapporti relazionali, evitando quindi dei ritmi eccessivi delle sue varie attività.

Un altro ottimo comportamento che possono avere i genitori verso il figlio, è quello di rassicurarlo, scherzando insieme a lui e sdrammatizzando.