Coinvolgere l’industria per accelerare il Pnrr: l’appello di Fabrizio Di Amato (Maire Tecnimont)

La partenza a rilento del Pnrr rende necessario il coinvolgimento diretto di competenze e capitali dell’industria privata. A spiegarlo è Fabrizio Di Amato a "Il Giornale d’Italia".

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: Pnrr opportunità unica per la transizione, serve slancio verso le imprese

Energia e Pnrr: a parlare delle opportunità offerte dalle risorse europee anche Fabrizio Di Amato. Il Presidente del Gruppo Maire Tecnimont, leader nella trasformazione delle risorse naturali, è stato intervistato da "Il Giornale d’Italia" in occasione del "Forum Masseria". Tenutosi dal 27 al 29 maggio scorsi, l’evento è stato promosso per discutere delle risorse europee in relazione a temi strategici quali digitalizzazione, infrastrutture e salute. L’imprenditore è intervenuto come relatore al panel "L’economia dell’energia: quali prospettive con il Pnrr?". Il Piano, ha dichiarato al termine dell’incontro rispondendo alle domande de "Il Giornale d’Italia", rappresenta "un’occasione unica" per rilanciare l’economia del Paese e avviare il cambio di paradigma energetico. Soprattutto considerato il contesto: "Abbiamo un Governo con un Ministro dedicato alla transizione ecologica, quindi il tema energetico è tra quelli sul tavolo – sottolinea Fabrizio Di Amato, che aggiunge – con il Pnrr abbiamo tanti capitali a disposizione e abbiamo anche tante competenze". Il Presidente di Maire Tecnimont spinge per un maggiore coinvolgimento dell’industria dei privati: "Per colmare questo gap delle competenze bisognerebbe coniugare di più e avere più slancio da parte dello Stato verso le imprese".

Fabrizio Di Amato: con Maire Tecnimont investiamo nel gas di sintesi

Utilizzando l’enorme patrimonio culturale e di competenze accumulato dai player italiani, è possibile raggiungere due obiettivi. Sotto il punto di vista energetico, spiega Fabrizio Di Amato, le tecnologie oggi disponibili consentono di accelerare sull’autonomia energetica: "Come Gruppo abbiamo investito tantissimo nel fare dei nuovi prodotti che oggi noi importiamo, compreso il gas di sintesi, che potrebbe essere una risposta al problema. Abbiamo stimato che producendo e recuperando tutti i rifiuti che vanno oggi in discarica, si potrebbe produrre circa il 10% del gas necessario per il fabbisogno termoelettrico italiano". Lato Pnrr, coinvolgere l’industria significherebbe accelerarne la programmazione, moltiplicarne le risorse e offrire supporto alla Pubblica Amministrazione: "Sono convinto che se lavoriamo in questa direzione il Pnrr può essere un’opportunità straordinaria. Immaginiamo che tutti questi capitali a disposizione vengano levereggiati con capitali privati e finanziamenti del mondo del credito: possiamo moltiplicare per sei quello che oggi sono le somme a disposizione. Sono positivo – conclude Fabrizio Di Amatodobbiamo rimboccarci le maniche e dare quell’impulso al Paese che tanto si aspetta".