Impatta, Davide D’Arcangelo: Public innovation manager figura chiave per progetti legati al PNRR

La Pubblica Amministrazione italiana ha il compito di accompagnare il rilancio economico del Paese. Una sfida che, secondo il Vice Presidente di Impatta Davide D’Arcangelo, può essere vinta solo affidandosi all’innovazione. È qui che entra in gioco la nuova figura professionale promossa dal network di imprese.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: PA deve diventare acceleratore della crescita italiana

Per sfruttare al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Paese necessita di una Pubblica Amministrazione in grado di intercettare le nuove esigenze legate alla transizione digitale ed ecologica. Per stare al passo, gli enti pubblici, e in particolare quelli locali, dovranno essere capace di integrare al loro interno le competenze dell’innovation management. A sostenerlo è il Vice Presidente di Impatta Davide D’Arcangelo. Founder di Next4 ed esperto di Innovazione e politiche industriali, è tra i promotori della figura del Public innovation manager, delineata dal network di imprese Impatta in risposta alle necessità di una PA sempre più efficiente. Un vero e proprio “professionista abilitatore del cambiamento” incaricato di guidare la trasformazione degli enti pubblici: “Il Public innovation manager non è solo un acceleratore per la PA – ha spiegato Davide D’Arcangelo durante l’evento di presentazione organizzato da Impatta lo scorso novembre – ma può aprire ad una nuova filiera industriale, quella del Gov-tech”.

Davide D’Arcangelo: Innovation management veicolo per una nuova cultura nella PA

Per portare a compimento il processo di transizione digitale e cogliere la grande opportunità offerta dal PNRR, aggiunge Davide D’Arcangelo, la figura lanciata da Impatta interpreterà all’interno delle PA diversi ruoli strategici. Ricercatore di idee, esploratore dell’innovazione, responsabile Cip, sviluppatore organizzativo di progetti innovativi: grazie a skills trasversali, il Public innovation manager sarà in grado di creare “strumenti in grado di semplificare la burocrazia e veicolare una nuova cultura negli enti locali, nuovi standard e tecnologie a servizio della pubblica amministrazione”. Secondo Davide D’Arcangelo, oggi la PA italiana ha tutte le carte in regola per svolgere il ruolo di acceleratore della crescita economica e sociale del Paese. Ma non è possibile lasciare al caso un processo di trasformazione e innovazione così complesso. Con una visione strategica e soprattutto improntata alle opportunità del digitale, il Public innovation manager avrà il compito di spronare gli enti pubblici a pensare e agire in modo innovativo e a creare nuovo valore pubblico.