Nel corso di questa settimana ci sarà un nuovo meeting di politica monetaria della Banca Centrale Europea. Dall’istituto di Francoforte i mercati si attendono un taglio dei tassi di interesse per altri 25 punti base. Quello che succederà dopo però resta avvolto nel dubbio.
La decisione BCE sui tassi di interesse
Nella riunione in calendario questa settimana il livello dei tassi di interesse verrà portato al 2,50%, in modo tale da fornire condizioni più stimolanti per la crescita economica, che continua ad essere balbettante. La mossa sembra abbastanza scontata, mentre non lo è affatto ciò che intende fare l’istituto di Francoforte nelle prossime riunioni.
Il dibattito tra falchi e colombe
Anche all’interno dello stesso comitato c’è chi vorrebbe prendere una pausa nel ciclo di allentamento monetario (in special modo i falchi del nord Europa), e chi invece vorrebbe continuare i tagli al costo del denaro per favorire la ripresa economica. Ciò finirebbe per indebolire l’euro, che attualmente scambia a 1,04 rispetto al dollaro (fonte dati Pocket Option Italia).
La divisione interna rende assai importante capire che tipo di approccio riguardo al futuro avranno i membri più indecisi, quelli che nelle prossime riunioni potrebbero far prendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Un indizio in tal senso potrebbe arrivare dalle dichiarazioni di accompagnamento alla decisione sui tassi di interesse, perché se la BCE eliminerà l’etichetta “restrittiva” dalla sua posizione ufficiale sui tassi, vorrà dire che il ciclo attuale dei tagli potrebbe essere temporaneamente congelato.
Gli scenari economici e l’effetto Trump
La situazione economica del vecchio continente è quella che desta le maggiori preoccupazioni, probabilmente più ancora dell’inflazione che comunque sta lentamente scendendo. Secondo gli indicatori che anticipano il trend, per il 2025 la crescita del PIL è prevista soltanto al 1,1%, con un lieve aumento l’anno prossimo è una piccola frenata per il 2027.
Queste previsioni non possono ancora tenere conto di quello che potrebbe essere lo scenario futuro se Trump deciderà di andare avanti con la sua politica aggressiva sui dazi commerciali. Le ripercussioni sul commercio economico globale sarebbero enormi, e questo potrebbe costringere la BCE e le altre banche centrali a rivedere le proprie strategie sui tassi di interesse.