Inflazione del Regno Unito in crescita, un bel problema per la BoE

Tra i dati macroeconomici diffusi questa settimana, uno di quelli che ha suscitato maggiore sorpresa è stata la crescita dell’inflazione nel Regno Unito. Un report che potrebbe avere conseguenze pesanti per l’economia e la politica monetaria britannica.

L’ultimo dato sull’inflazione del Regno Unito

sterlina-3Il tasso di inflazione annuale nel mese di gennaio ha subito una forte accelerazione arrivando al 3%. Sebbene le previsioni fossero comunque per un incremento, si fermavano al 2,8%. Il dato diffuso invece riporta il tasso di inflazione annuale indietro a marzo 2024 (fonte dati Pocket Option nuovo link).
Il tasso di inflazione di base (indice Core) è salito al 3,5% dal 3,2% del mese precedente, e in questo caso è il valore più elevato da aprile 2024.

Il maggiore contributo al rialzo dell’inflazione è giunto dai trasporti, principalmente a causa del rialzo di tariffe aeree e al rincaro dei carburanti. Ma anche prodotti alimentari e bevande analcoliche hanno subito forti aumenti. Continua a crescere anche l’inflazione dei servizi, che è salita al 5% (anche se è risultata sotto le previsioni).

Conseguenze di questi dati

La forte crescita dell’inflazione mette pressione soprattutto alla Banca Centrale del Regno Unito. Di fronte ad un impatto così forte dei prezzi è difficile per l’istituto centrale britannico continuare a tagliare i tassi di interesse. Allo stesso tempo, un’ulteriore pressione la sta dando il governo Starmer, visto che le politiche sui vincoli energetici e le tasse fisse di certo hanno agito come fattore propulsivo per la crescita dell’inflazione.

Il mercato

Questo scenario ha finito per favorire soprattutto la sterlina Britannica, che ha guadagnato terreno rispetto al Dollaro. Il cambio GBPUSD è salito Infatti oltre quota 1,26, raggiungendo il livello massimo di due mesi e superando una fan del ventaglio di Gann. I mercati monetari prevedono adesso soltanto due tagli al costo del denaro da parte della Bank of England, che dovrebbe portare il livello dei tassi di interesse al 4% entro fine anno.