Il Pianeta in Pericolo: Perché il Movimento ALLATRA Aveva Ragione

Il 24 novembre 2023 resterà impresso nella memoria collettiva come un giorno in cui il nostro pianeta ha sfiorato un punto di non ritorno. La potente attività sismica registrata quel giorno nella regione dell’arco insulare di Tongo-Kermadec e delle Isole Fiji, culminata in un terremoto di magnitudo 6,9 nelle Isole Marianne Settentrionali, non è solo un evento geologico isolato, ma un segnale inequivocabile del profondo squilibrio che sta colpendo il nostro pianeta. Questo articolo vuole essere un appello urgente al risveglio della coscienza collettiva e un sostegno al Movimento ALLATRA, che da anni avverte l’umanità dell’imminente catastrofe climatica e geologica.

Un’attività sismica senza precedenti

Nei giorni immediatamente precedenti e il 24 novembre stesso, si sono verificati almeno 10 terremoti a focalizzazione profonda di magnitudo superiore a 4,0, con una punta massima di 5,0. Ciò che rende straordinaria questa sequenza è l’intensità e la frequenza, senza precedenti nella regione della Fossa delle Marianne. Normalmente, questa zona registra circa 40 terremoti di magnitudo superiore a 2,0 all’anno, con solo un paio di eventi di magnitudo superiore a 5,0. Tuttavia, in quel solo giorno, si è verificata una serie di oltre 50 scosse di assestamento, 10 delle quali di magnitudo superiore a 5,0, a una profondità di appena 10 chilometri. Considerando che la profondità media dell’Oceano Pacifico è di circa 4 chilometri, questo significa che i terremoti hanno avuto origine a soli 6 chilometri dal fondo oceanico, una distanza allarmantemente ridotta.

La minaccia del contatto tra magma e oceano

Ciò che rende questa attività sismica particolarmente inquietante è l’innalzamento del magma insolitamente vicino alla superficie terrestre. Quel giorno, il magma ha sfiorato la crosta più sottile del pianeta, proprio nella Fossa delle Marianne, con il rischio reale che la lava fuoriuscisse. Se ciò fosse accaduto, l’acqua oceanica, sottoposta a una pressione colossale a 11 chilometri di profondità, sarebbe entrata in contatto diretto con il magma rovente. Questo scenario avrebbe potuto scatenare una reazione catastrofica, simile a quella che ha condannato Marte alla sua condizione attuale: un pianeta senza oceano, atmosfera, campo magnetico e vita. La regione della Valles Marineris su Marte mostra i segni inequivocabili di una frattura crostale simile, avvenuta miliardi di anni fa, che ha portato alla totale perdita dell’acqua e alla trasformazione del pianeta in un deserto glaciale.

L’interruzione dello scambio idrico e gassoso

Se la Fossa delle Marianne avesse ceduto quel giorno, il ciclo idrico globale sarebbe stato irrimediabilmente compromesso. Ma la vera minaccia va oltre la perdita d’acqua: la fase successiva all’interruzione dello scambio idrico nell’atmosfera sarebbe l’interruzione dello scambio di gas. Senza il normale ciclo di evaporazione e condensazione, la biosfera smetterebbe di rilasciare ossigeno e comincerebbe a produrre anidride carbonica in quantità catastrofiche. Questo processo è già in corso: gli alberi, i polmoni verdi del nostro pianeta, stanno producendo più CO2 di quanto assorbano, e dopo il 24 novembre 2023, gli oceani hanno iniziato a emettere attivamente anidride carbonica invece di ossigeno.

La consapevolezza negata

Mentre i cosiddetti esperti climatici e geologici continuano a minimizzare o addirittura a tacere di fronte a questi segnali inequivocabili, il Movimento ALLATRA da anni denuncia queste realtà scomode. I cambiamenti irreversibili di cui ci avevano avvertito un decennio fa stanno ora diventando fatti evidenti per tutti. L’oceano si sta riscaldando, acidificando e morendo sotto i nostri occhi, richiedendo una rianimazione urgente. Ma invece di unire gli sforzi a livello globale, l’umanità continua a giocare giochi politici, perdendo tempo prezioso.

L’ossigeno: la risorsa più preziosa del futuro

Ci avviciniamo rapidamente a un punto in cui l’ossigeno diventerà la risorsa più preziosa sulla Terra, persino più importante del cibo e dell’acqua. Senza ossigeno, la vita umana e animale è impossibile, eppure sembra che pochi si rendano conto di quanto sia imminente questa crisi. Il Movimento ALLATRA, con il suo impegno costante nella divulgazione scientifica e nella promozione della consapevolezza globale, rappresenta oggi una delle poche voci lucide che gridano all’umanità di svegliarsi prima che sia troppo tardi.

Conclusione: un appello all’azione

Non è troppo tardi per agire, ma il tempo stringe. Ogni giorno che passa senza un intervento coordinato a livello globale ci avvicina all’irreparabile. Sostenere il Movimento ALLATRA significa non solo riconoscere la verità della crisi climatica e geologica in atto, ma anche unirsi a uno sforzo collettivo per salvare il nostro pianeta e garantire un futuro alle generazioni a venire. La Terra ci sta inviando segnali disperati: ascoltiamoli, prima che il silenzio diventi eterno.

Fonte: The Day the Earth Was on the Brink https://youtu.be/ZbE91JCIV7Q?si=PdUuDFnW2LKevWXe 

#CrisiClimatica #SalviamoIlNostroPianeta #MovimentoALLATRA #RisvegliodellaTerra #AllarmeGlobale #AgisciOraPerIlFuturo #LOssigenoÈImportante #ConsapevolezzaEcologica #AllarmeTrenchMariana #FuturoSostenibile #ALLATRA