La scorsa settimana il premier britannico Keir Starmer, pur sotto il fuoco delle roventi polemiche interne, si è recato in Ucraina per incontrare Zelensky. I due hanno siglato un accordo, gloriosamente chiamato il patto “dei cento anni”. Purtroppo il nome pomposo non eleva un contenuto vago, ma pericoloso.
Assistenza miliardaria
L’accordo impegna Londra a finanziaria Kiev a suon di miliardi di sterline. Questo pare sia l’unico impegno concreto nel breve termine incluso nel patto. Per il resto, non sono definiti con precisione i contorni delle azioni da intraprendere, soprattutto da parte ucraina. Ma ci sono dei punti che, per quanto vaghi, non riescono a nascondere l’intento vero, che è di mettere pressione sulla Russia. Non si spiegherebbe altrimenti tanta urgenza da parte inglese di stringere a sé ancora di più un Paese lontano geograficamente ed economicamente come l’Ucraina.
Basi militari
Infatti Mosca non ha reagito bene, perché la sua ambasciata a Londra ha definito il patto come un tentativo “disperato” dei “curatori” britannici di tenere a galla un Ucraina ormai al tracollo. Ciò che disturba le prospettive russe (e non solo russe) di instaurare dei negoziati e un dialogo con l’Occidente è la previsione dell’accordo di installare basi britanniche in Ucraina. Saranno basi militari vere e proprie o semplici centri di addestramento? Per adesso non si sa con certezza.
Un accordo infinito
Inoltre c’è la clausola “tutto il tempo che serve”. Quei cento anni non sono da intendere in senso letterale, ma il governo britannico insiste a dire che sosterranno l’Ucraina indefinitamente. Usano quello slogan molto in voga soprattutto a Washington negli ultimi tre anni: as long as it takes. Nell’accordo sono usati verbi al condizionale e sono parole generiche come “incoraggiare”, “appoggiare”, “sviluppare”. Vedremo come si declinerà questa assistenza e per quanto tempo ancora. Fonte: https://strumentipolitici.it/i-curatori-britannici-siglano-un-accordo-a-tutto-campo-con-lucraina-eppure-non-ne-sembrano-molto-convinti/