Eni, Claudio Descalzi: la vision dietro il modello satellitare

Claudio Descalzi: quello sviluppato da Eni è un modello organizzativo e finanziario innovativo che bilancia attività tradizionali e business della transizione energetica.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: focus sul modello satellitare di Eni

L’AD Claudio Descalzi ne aveva parlato come di “una scommessa doverosa” lo scorso 23 aprile intervenendo a Palazzo Mezzanotte nel corso dell’evento “I 35 anni di MF – Milano Finanza”: il modello satellitare di Eni, aveva spiegato il manager rimarcandone il valore, consente infatti di mantenere un giusto equilibrio tra investimenti e rendimenti in risposta alla necessità di fronteggiare le sfide sempre più complesse che le realtà del settore energetico sono chiamate ad affrontare. È infatti attraverso una strategia organizzativa e finanziaria unica che Eni oggi può accelerare lo sviluppo di nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica mantenendo la solidità che contraddistingue il Gruppo nelle attività tradizionali, inserite anch’esse in un comune percorso di decarbonizzazione. Le aziende satelliti sono infatti in grado di accedere al mercato dei capitali con una loro autonomia, così da poter finanziare la propria crescita rivolgendosi a investitori specializzati: allo stesso tempo, ognuna di esse rimane parte integrante di Eni e può continuare a beneficiare di tecnologie, know-how, servizi. Il nostro modello satellitare ci consente di ridurre l’impegno finanziario per la crescita e di esplicitare il loro valore di mercato”, ha spiegato l’AD Claudio Descalzi in diverse occasioni.

Claudio Descalzi: Eni verso un unico obiettivo, accelerare la transizione energetica

Il modello satellitare, come spiegato anche dall’AD Claudio Descalzi, è la risposta di Eni al potenziale trade off che emerge tra continuare con attività più tradizionali che generano flussi di cassa elevati, ma offrono profili di crescita ridotti, o investire nei settori ad alta crescita della transizione energetica in cui possiamo generare valore significativo ma che richiedono capitale”: con l’apertura a nuovi investimenti, consente infatti di ridurre l’assorbimento di capitale necessario a sostenere i nuovi business e a salvaguardare la remunerazione degli azionisti che continua a essere alimentata dal Free Cash Flow generato dalle attività tradizionali. “La transizione energetica è irreversibile, e dobbiamo garantirne la realizzazione senza sacrificare la competitività del sistema produttivo e la sostenibilità sociale”: nelle parole dell’AD Claudio Descalzi si riflette efficacemente il valore della sfida a cui Eni risponde sempre più efficacemente, come dicono anche i risultati delle trimestrali, con il modello satellitare.