DA LONTANO-CHIUSA SUL RIMPIANTO: UN TENTATIVO DI AIUTO

PARMA (IlCorrieredelloSpettacolo.it) The child is the father of the man, Il bambino è padre dell’uomo, come scrisse il poeta romantico Wordsworth in una sua celebre poesia dei primissimi anni dell’ ‘800. Ed è proprio quello che sembra suggerirci “Da lontano-Chiusa sul Rimpianto”, l’atto unico andato in scena al Teatro al Parco di Parma lo scorso 25 febbraio per la Stagione del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti. Una sala gremita ha accolto la messinscena, per la regia di Lucia Calamaro, protagonista e interprete il noto volto del cinema italiano Isabella Ragonese. Lo spettacolo tratta del rammarico che nutre una figlia per non aver potuto aiutare la madre da giovane.

L’attrice siciliana è qui nei panni di una psicoterapeuta in tailleur azzurro- lei “ripara l’umano”– una donna tormentata dalla fobia delle chiamate perse e che disprezza le sedute con i pazienti via Zoom. La giovane non fa che camminare in un su e giù spasmodico con una borsa di pelle sotto il braccio. Il suo è un flusso di coscienza naturale, una libera associazione di idee che ha il sapore di una chiacchierata: parla con se stessa, con noi e con la madre di quando lei era bambina, una donna fragile e sbadata che riempie le falle delle sue debolezze scartavetrando, martellando e costruendo finestre sul retro della sua casa. Il loro dialogo sembra sincopato: la figlia accorta la travolge con un fiume di pensieri, la madre invece cerca di arginarli risoluta, non le permette di varcare la soglia, quasi a non volersi distrarre da faccende ben più importanti. Grande assente resta il padre, mai menzionato dalle due.

La scenografia è minimale, o per dirla con le parole della protagonista è “un arredamento da camping”: un tavolo da picnic e due sedie da spiaggia, mentre sullo sfondo una parete bianca dalla cui porta sbuca di rado una mano e solo una volta la madre di Isabella, vestita in modo goffo, stivali di gomma e con una busta in testa per ripararsi dalla pioggia: i ruoli sono decisamente invertiti.          

“Da lontano-Chiusa sul rimpianto” è un racconto carico e pungente che ci insegna quanto “la vita non sia rilegabile”, una storia forte e delicata al contempo: l’ironia cede il posto all’amara disillusione secondo cui “Il tempo in cui c’era l’altro è passato”. Quello di Lucia Calamaro è “uno spettacolo riparatore”, un tentativo di rimediare qualcosa a vent’anni di distanza… espiazione più per la figlia che per la madre?

Chiara Cataldo