IL DESIDERIO IMPERTERRITO DI TROVARE SEMPRE L’AMORE PER SENTIRSI VIVI AL GOLDEN.N

 

Il cuore è l’elemento più importante dell’uomo che può dargli gioia e felicità, palpitando per un suo simile, valori e speranze per ideali, obiettivi di sogni esistenziali da realizzare ed il sentimento fraterno, caritatevole per il prossimo più fragile e debole, il perdono per i nemici, ma pure il dolore, la sofferenza e la morte quando s’arresta bruscamente per un infarto od un collasso cardiocircolatorio per embolia polmonare. L’uomo non è fatto per stare solo ed infatti già dalla creazione del mondo da parte di Dio ad Adamo venne data una compagna quale Eva madre dei viventi, che poi avrebbe rappresentato la donna corrotta e tentatrice con la conseguente punizione del peccato di superbia con la cacciata dall’Eden o Paradiso celeste. Perciò per la trasmissione della vita ed il completamento dell’individuo ed il suo arricchimento interiore serve che viva in coppia allorché cresce e dalla sessualità anale passa a quella della maturità, in cui ci può essere il sacramento cattolico o il matrimonio civile, se non la convivenza laica. Di per sé per l’insegnamento di Cristo il matrimonio sacro è eterno e non può essere chiuso se non dalla morte di uno dei due coniugi, come purtroppo ora è successo al povero grande attore Lino Banfi con il decesso della moglie Lucia Zagaria a 85 con la malattia autodegenerativa dell’Alzheimer che aveva stroncato poco tempo fa Monica Vitti. A quel punto subentra un forte lancinante strazio che porta allo scoraggiamento, allo sconcerto irreparabile ed alla grave depressione coloro che hanno il miocardio debole per cui talora può succedere che dopo qualche mese venga meno anche il compagno o partner per la tremenda botta che ha subito, tramortendolo. Sono pochi coloro che non sentono il bisogno di condividere la propria vita con un altro essere umano ed in effetti ce lo ripete pure la filosofia cinese dello ying e dello yang, come fossero le due metà del medesimo soggetto ; tutto questo è ammonito anche dall’apostolo delle genti San Paolo, abbacinato e convertitosi sulla via di Damasco, che sostiene che “chi non riesce a restare eunuco per il Regno dei Cieli è meglio che non bruci” ossia non sia distrutto dalla passione dei sensi e si sposi. Tale insegnamento teologico e morale è sempre valido ed ecco il motivo per cui perfino i vedovi, dopo il periodo logico dell’ amarezza e dell’annientante sconforto, cercano di trovarsi un nuovo compagno/a con cui ricostruirsi un menàge accettabile per non fare la fine del topo dentro la propria casa, non avendo più uno scopo od una persona per cui valga la pena vivere e finendo per soccombere da animali abbandonati e derelitti senza che nessuno t’aiuti finché qualche vicino non avverte uno sgradevole odore ed avvisa i Vigili del Fuoco, com’è avvenuto a Como dove una donna è stata rinvenuta trapassata in cucina trascorsi 9 anni dalla dipartita per un attacco cardiaco. Riflettendo su tutto ciò la brillante autrice ed attrice Paola Tiziana Cruciani ha scritto, in collaborazione con Tiziana Martini, un bel copione che ha deciso di mettere da sola in scena con un brillante monologo. In codesto testo s’ immagina che un giovane figlio di nome Giacomo si preoccupi della desolante tristezza progressiva della madre che è rimasta vedova e si sta abbrutendo con una solitaria condotta da depressa, che la sta piegando sempre più su se stessa con una crisi neurologica per mancanza di comprensione ed affetto reciproco. Pertanto decide di metterla sul sito degli utili “ mass – media” virtuali per scoprire un compagno adatto per la genitrice che la rinfranchi e la faccia sentire ancora viva in quanto desiderata e corteggiata per far battere il suo muscolo interno. Il ragazzo di nome Giacomo le ha dato il “nick name” di “Chiaro di Luna” e l’ha inserito sul social “Cicerchiamo” che provoca l’ironia della stessa Cinzia, facendo implicitamente rilevare che parecchi giovani oggi sono alquanto sgrammaticati. Con un profluvio eloquente, organico, sciolto ed arguto , sarcastico e diacronico, delle sue esperienze virtuali la Cruciani confessa che la maggior parte degli incontri sono stati sterili e non mantengono ciò che promettono, ovvero non si produce la miscela, la linfa,  emessa dagli ormoni se ci sentiamo sollecitati dalle pulsioni erotiche e sessuali davanti a qualcuno. Non l’ha scossa né l’aver incontrato l’otorinolaringoiatra Santino Ceccarelli di 68 anni che parlava sempre, con dei confronti inopportuni, della moglie appena scomparsa, brutta moda questa di riferirci come parametro di giudizio ai nostri cari di cui gli armadi sono pieni dei vestiti ed il cui spettro aleggia sulla nostra nuova compagna, in guisa di fare ancora l’amore con la defunta come il sommo naturalista decadente G. D’Annunzio nel romanzo autobiografico “Il Piacere” in cui il pittore Andrea Sperelli possiede Elena pensando a Maria; neppure le suscita emozioni palpitanti il motociclista Neno Fagomeno che le si presenta con una lunga treccia di capelli sulle spalle ed una faccia più adulta, al punto che la frizzante  verbosità della Cruciani antiteticamente lo definisce Enea e Museo .Si ritiene dunque disillusa e si mette d’accordo con la sorella Serenella che deve continuare a chiamarla con il cellulare ogni volta che lei sentendosi a disagio in un appuntamento al buio le chieda urgentemente aiuto per trarsi d’impaccio in situazioni precarie e negative rispetto all’aspettative. Con umorismo satirico vengono ricordati i due matrimoni che Cinzia ha avuto  ed ormai alle spalle :il primo era stato con Gualtiero Ferrari De Bonis padrone di un’osteria che le ha lasciato appunto in eredità insieme a Giacomo frutto del loro Amore. Tuttavia talvolta nei sentimenti si può anche essere raggirati e truffati com’è accaduto con il secondo marito Bartolo che s’era finto antiquario e geometra per sfruttare i suoi soldi, dilapidandole ben 300 mila euro, stando sdraiato sul divano a vedere la televisione con il calcio di Coppa dei Campioni, mentre lei era al ristorante, tradendola inoltre con la cubana Dolores  con cui l’aveva sorpreso in flagrante adulterio. Adesso è rimasta sola ed il figlio, avendo il giusto affetto e per lei, non si dà per vinto e combatte per la sua letizia con la strategia informatica, così si succedono gli approcci e siamo al terzo che è un capitano navale, per dire che ogni categoria insegue l’amore. Cinzia provvede a tener pronta la sorella per intervenire a soccorrerla se ce ne fosse bisogno, ma le fortuite occasioni d’approccio si moltiplicano nella serata ed allora occorre che si mobiliti anche Serenella, che da 15 anni è in uguali condizioni ed all’abbondanza provvidente di Dio non si guarda in bocca. Stavolta , comunque, Cinzia ha percepito lo scuotimento dell’ormonella dalla pronuncia fonetica sensuale d’alcune parole, quali “solerzia” e “signora”, da parte di un imprenditore di nome Gigi che dovrebbe acquistare  il suo ristorante. Conquisterà pure il suo cuore ed entrerà in affari con Cinzia, che è tormentata da uno dei problemi che agitano chi si accinge ad avere impatti fondamentali con terze persone per la reciproca rinascita amorosa, specie nella terza età che costituisce l’ultima fase dell’erotismo prima dell’appagamento dei sensi con il cocente rimpianto dei piaceri goduti per il venir meno dell’indispensabile potenza umana. Intendiamo alludere a come  ci si deve vestire per un’impressione positiva su chi dobbiamo conoscere e che tacco l’inquieta Cinzia deve mettere alle scarpe . Quello dodici e se lui fosse troppo basso? O quello usato dalle ballerine e se il tizio di turno fosse uno spilungone? Ci si deve pensare a fondo prima d’andare per non incorrere in brutte figure deleterie! Naturalmente starà a voi rendervi conto di come finisce la gradevole e didattica pièce su una questione particolarmente spigolosa e di moda in siffatto periodo storico – sociale, che consente in maniera mediatica d’accorciare utilmente i tempi e le distanze. Lo spettacolo godibilissimo con la briosa efficacia sarcastica e la mimica espressiva della straordinaria Paola Tiziana Cruciani, che in un atto unico di 80 minuti ha trattato con finezza e competenza una tematica pregnante  su cui molti siti stanno speculando economicamente, perché nessuno anche nella senescenza, come scrive Marco Tullio Cicerone, famoso avvocato e letterato nato ad Arpino in Ciociaria nel 101 a.C., nel suo “De Senectute”, desidera rinunciare all’amore effettivo e sessuale.Lo spettacolo, che s’avvale dell’immagini dei pretendenti sullo sfondo con le relative didascalie, come quelle della sessantenne Cinzia esplicitata dalle referenze di accudente, amorevole ed accomodante, sottolineate dalle musiche di Alessandro Greggia , sarà programmato al Golden di via Taranto, zona san Giovanni, fino al 5 marzo.

Giancarlo Lungarini