Petrolio, rimbalzo dopo il blocco del canale di Suez. Ma il quadro resta debole

Dopo il crollo di ieri, quando i prezzi erano scesi a un minimo di oltre un mese, il petrolio rimbalza con vigore sulla scia di alcune notizie che arrivano dal Canale di Suez.
Un grande nave portacontainer – Ever Given, una nave di 400 metri e 224mila tonnellate – è arenata da ieri sera nel canale, e di fatto blocca ogni passaggio nella zona da entrambi i lati. Si tratta di una delle rotte commerciali più trafficate al mondo, incluso per lo stesso petrolio. Per rendere l’idea, circa il 30% del traffico globale di navi container passa attraverso il canale ogni giorno.

Come influenza tutto questo il petrolio

petrolioQuesto evento ha avuto un impatto positivo sulle quotazioni, superando l’effetto negativo dovuto al dato sulle scorte.
Sono infatti cresciute a sorpresa quelle di greggio in USA. Secondo l’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stocks di greggio sono saliti di 1,9 milioni barili a 502,7 MBG (quinta settimana consecutiva di aumenti), contro attese per una contrazione di 0,2 milioni. Gli stock di distillati hanno registrato un incremento di 3,8 milioni a 137,7 MBG, contro stime per una discesa di 0,1 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,2 milioni a quota 232,3 MBG (era atteso un aumento di 1,2 milioni). Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste ferme a 637,8 MBG.

Come detto, il prezzo del petrolio intanto cresce. Il WTI scambia a 64 dollari al barile mentre il Brent registra un incremento a 61 dollari.

Nota: quando si negozia il petrolio, è sempre bene tenere d’occhio la media mobile 200 periodi EMA200.

Sentiment ribassista e OPEC

Se la notizie del Canale di Suez ha un effetto benefico sui prezzi, probabilmente questo sarà solo temporaneo. Il sentiment rimane infatti ribassista tra le scorte di greggio in aumento negli Stati Uniti e le crescenti preoccupazioni per la ripresa della domanda, sulla scia delle nuove frenate pandemiche in Europa. Il greggio WTI è sceso di oltre il 12% dal massimo di ottobre a 68, quando vi era giunto dopo aver disegnato un megafono trading broadening pattern.

Nel frattempo ci avviciniamo alla prossima riunione OPEC, in programma il 31 marzo e 1 aprile. Le ultime evoluzioni dei prezzi del petrolio renderanno l’approccio più cauto che spingerà ad una estensione della politica corrente.