“Intervento non richiesto alla maratona dei riformisti. Sul piano metodologico il riformismo è fondato sul cambiamento permanente, ma graduale, sulla competenza, sul merito, sul rifiuto netto di ogni autoritarismo, del totalitarismo e del giustizialismo. Sul piano della sostanza questo Stato va cambiato come un calzino, a partire dal falso federalismo, un forte presidente del Consiglio, un esecutivo altrettanto forte, bilanciato da un forte parlamento eletto con la proporzionale e con le preferenze. Ripristino dell’immunità parlamentare, attuazione dell’art. 49 sui partiti e conseguente finanziamento pubblico.
Riforma della giustizia a partire dallo sdoppiamento delle carriere, con due CSM eletti per sorteggio, ripristino della prescrizione, revisione o abolizione della legge Severino, di quella sull’abuso in atti d’ufficio, della legge spazza corrotti, del concorso esterno in associazione mafiosa, depenalizzazione dei reati minori, revisione del regime carcerario. Sul piano più strettamente politico c’è una domanda riformista al di fuori degli attuali poli, ma non è detto che essa incontri un’adeguata offerta, non per un’assenza di interlocutori, ma anzi perché ce ne sono troppi, talora lillipuziani, spesso afflitti da un singolare virus, la sindrome di Napoleone, un virus che purtroppo non ha ancora trovato il suo vaccino”.
Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente di Riformismo e Libertà, Fabrizio Cicchitto.