Nelle ultime settimane uno dei temi più caldi tra gli investitori è stato senza dubbio l’inflazione. Quello che si teme è che possa esserci un incremento delle pressioni inflazionistiche parallelamente all’uscita dalla crisi innescata dalla pandemia.
Quanto è reale il timore dell’inflazione?
Ma esiste davvero questo allarme? E cosa potrebbe comportare?
Gli ultimi dati sul costo della vita della Eurozona – resi noti da Eurostat – dicono che l’indice dei prezzi al consumo è effettivamente in crescita, come non succedeva da agosto scorso. Ad eccezione della Svizzera, tutti gli stati vedono una crescita dei prezzi.
La crisi e la ripresa
Durante i mesi precedenti il percorso era stato inverso. Il calo dei consumi provocato dalla pandemia, il crollo dei prezzi del petrolio, avevano smorzato i prezzi. Proprio la bassa inflazione aveva consentito alla BCE di mantenere bassi i tassi di interesse, così da stimolare l’economia colpita dalla crisi recessiva pandemica.
E’ quindi giusto chiedersi se, visto il progresso della inflazione, ci saranno conseguenze in futuro soprattutto per quanto riguarda la politica monetaria.
In tal senso, la BCE – così come la FED – hanno chiarito che l’orientamento rimarrà molto accomodante. E infatti la Eurotower ha confermato il tasso di riferimento a zero, precisando che resteranno a questi livelli almeno fino a quando l’inflazione non manderà segnali di volersi avvicinare troppo al tetto del 2%.
Suggerimento: quando si vuole operare sul mercato azionario, bisogna conoscere alcuni strumenti. Ad esempio il pattern pennant trading analisi tecnica.
I mercati
Per il momento la Borsa, sia pure con andamenti altalenanti, non sembra eccessivamente preoccupata di uno scenario di incremento dell’inflazione, forse anche rassicurata da FED e BCE. Non è un caso che negli ultimi giorni le piazze europee abbiano marciato al rialzo. Basta vedere le notizie sul DAX oppure sul FTSEMib per constatarlo.
Argomento che preoccupa in particolare i mercati del debito, dal momento che chi deve pagare un mutuo, in un contesto di prezzi crescenti vede ridursi le disponibilità per coprire i pagamenti delle rate.