L’abbigliamento sul lavoro, cosa dice la norma sulla sicurezza

Un lavoratore deve poter lavorare con un abbigliamento adeguato, per questo si parla di abbigliamento da lavoro. Non si tratta di un mero modo per riconoscere una categoria, non si tratta di una divisa ma, di un efficace modo di proteggere il lavoratore dai rischi ai quali è sottoposto con la sua professione.

La scelta dell’abbigliamento da lavoro non è soggettiva ma ben definita da una normativa. Andiamo a scoprire tutto su normativa, sui Dispositivi di Protezione individuale (DPI) e sull’ abbigliamento da lavoro.

 Abbigliamento da lavoro: la normativa

La normativa di riferimento che regola l’abbigliamento da lavoro è il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, decreto legislativo 81/2008 (ex legge 626/94) entrato in vigore a maggio 2008, e che ha sostituito la normativa precedente 626.

La normativa precisa tutte le regole relative alla sicurezza che sia datore di lavoro che dipendente devono rispettare. Il datore di lavoro ha il dovere di mettere a conoscenza il lavoratore dei rischi dai quali questa normativa viene tutelato; di fare un’attenta valutazione dei rischi aziendali; di nominare il responsabile della sicurezza, del primo soccorso e delle figure obbligatorie addette al servizio antincendio; di informare ed addestrare relativamente all’uso adeguato dell’abbigliamento da lavoro e di tutto ciò che viene usato sul posto di lavoro, cosi da ridurre al minimo possibili infortuni; di fornire i dispositivi di protezione individuale (DPI) e l’abbigliamento da lavoro.

La medesima normativa prevede anche che il datore metta in atto , per i lavoratori soggetti a rischi, un piano di sorveglianza sanitaria che prevede  la nomina di un medico aziendale e di visite periodiche per i lavoratori.

Cosa sono i DPI

Nel Decreto Legislativo 81/2008 si parla di DPI – Dispositivi di Protezione Individuale, ossia di qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
Tra i DPI si può fare questa classificazione:

  • Multipro: si tratta di Dipositivi di Protezione Individuale specifici per chi lavora nel settore della saldatura. Comprendono capi volti a proteggere dai rischi dovuti agli agenti fisici (radiazioni, calore, elettricità, rumore), a proteggere dai rischi delle cariche elettrostatiche e dai rischi connessi all’inalazione dei fumi, vapori e gas che si liberano durante il processo di lavorazione.
  • Proban: si tratta di uno speciale processo di finissaggio volto a rendere i tessuti ignifughi e proteggere chi si trova a lavorare in condizioni di temperature elevate.
  • Alta visibilità: sono dispositivi specifici per chi lavora in condizioni di scarsa visibilità e necessità di   essere facilmente individuato (ad esempio i lavori che si svolgono per strada).
  • Abbigliamento antiacido: rivolto ai lavoratori che sono esposti a rischi chimici derivati da piccoli spruzzi di liquidi, spray, aerosol, etc.
  • Abiti da lavoro antistatici: sono i dispositivi rivolti a chi lavora a contatto con materiale chimico ed elettrico ed ha bisogno  di un abbigliamento di protezione dai rischi di cariche elettrostatiche.

Caratteristiche DPI

Ogni capo o accessorio classificato come DPI, (caschi,   guanti, facciali, mascherine,  giubbotti alta visibilità, tute, scarpe) deve avere determinate e fondamentali caratteristiche, ossia:

  • deve essere conforme alle normative di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1992 n. 475(N)78, e sue successive modificazioni
  • deve essere adeguato ai rischi da prevenire, senza rappresentare di per sé un rischio maggiore
  • deve essere adeguato alle condizioni che ci sono sul luogo di lavoro
  • deve tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore, pertanto deve essere pratico e comodo da indossare
  • deve poter essere adattato all’utilizzatore in base alle sue necessità.
  • Deve essere compatibile ad altri DPI senza perdere efficacia nei confronti del rischio, nel caso si è esposti a rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI

Tipologie DPI

Il mondo dei DPI è vastissimo, ecco alcuni dei principali dispositivi di protezione individuale.

Scarpe antinfortunistiche

Tra i DPI ci sono le scarpe antinfortunistiche, indispensabili per la sicurezza del lavoratore. La legge specifica che devono avere il puntale di sicurezza, le suole antishock, la suola antiscivolo, le suole resistenti agli oli minerali, la lamina anti foro, la tomaia idrorepellente. Devono inoltre essere antistatiche.

Facciali filtranti

Sono diversi i facciali filtranti impiegati come DPI, ci sono quelli adatti per proteggere da esalazioni pericolose, quelli volti a proteggere dallo smog, quelli adatti per la lavorazione dell’amianto. In base al tipo di protezione di cui si ha bisogno c’è il facciale adatto.

Si usano i facciali filtranti per proteggersi dai fumi di saldatura, per proteggere le vie respiratorie nella lavorazione del legno, ma anche nell’edilizia, nel settore della lavorazione del metallo, nell’industria tessile, nell’industria mineraria, nella lavorazione di marmo, gesso e cemento, nell’industria metalmeccanica, in ambito sanitario, nell’industria nucleare, nel settore rifiuti, etc. Il livello di protezione varia in base all’efficacia filtrante.

Tute

Tra i DPI troviamo anche le tute. I livelli di protezione e le caratteristiche variano in base ai diversi modelli. Ci sono le tute ad alta protezione, quelle specifiche per le alte temperature, quelle che proteggono contro elementi pericolosi come spruzzi di sostanze chimiche liquide e polveri fini. La classificazione  importante per capire quale tuta è idonea al tipo di protezione che occorre.

Occhiali, caschi, visiere, guanti

Si tratta di strumenti che si rivelano fondamentali per lo svolgimento in sicurezza di alcuni lavori. Anche per quel che concerne occhiali, caschi, visiere, guanti protettivi, la classificazione dipende dal tipo di rischio al quale si è esposti.

Conclusioni

Quindi, in base alla legge sulla Sicurezza sul Lavoro, spetta al datore di lavoro fornire ai dipendenti i necessari e idonei mezzi di protezione, previa un’accurata valutazione.

Il lavoratore, da parte sua, ha l’obbligo di osservare le norme e le disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di usare  i mezzi di protezione individuale messi a propria disposizione, avendo cura dei DPI che gli vengono consegnati, non apportandovi modifiche di propria iniziativa e segnalando a chi di competenza ogni difetto o anomalia. Lavorare in sicurezza significa ridurre i rischi di incendi sul lavoro, significa lavorare bene.