Il vaccino mette le ali alla sterlina britannica, che guadagna molto terreno sia contro l’euro che contro il dollaro fin quando qualche dato macro non raffredda un po’ gli entusiasmi.
La corsa della sterlina
La campagna vaccinale nel Regno Unito sta procedendo a passo molto spedito, alimentando la speranza che possa allentare i blocchi prima del previsto, e di conseguenza innescare una ripresa più sostanziosa dell’economia.
Ricordiamo che il Regno Unito è uno degli stati più colpiti dalla pandemia, anche perché si è diffusa una variante molto aggressiva (ribattezzata “inglese”). Tuttavia il governo britannico è stato molto solerte ed efficace nel procedere con la campagna vaccinale, che è partita a inizio dicembre. Questo ha abbassato il tasso di mortalità tra le persone anziane.
Ottimismo sulla ripresa
L’ottimismo riguardo alla lotta al Covid ha quindi contagiato i mercati, che avevano bisogno di una ventata di fiducia dopo aver dovuto anche digerire il contraccolpo da Brexit (che è costato a Londra il primato nel mercato azionario). Un’economia che si riprende più velocemente (anche rispetto ad altri Paesi), non ha bisogno di tassi negativi da parte della Banca centrale inglese, e questo fa bene alla sterlina.
La valuta britannica è così salita oltre quota 1,40 dollari, ai massimi da tre anni come si vede sui migliori siti di trading autorizzati. Invece l’euro-sterlina viaggia a 0,87. Dallo scorso 24 dicembre, giorno del raggiungimento dell’accordo per la Brexit, la sterlina è cresciuta del 3,7% rispetto al dollaro e del 4,1% rispetto all’euro.
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I dati macro
La spinta non è tuttavia stata duratura, perché qualche dato macro ha smorzato gli entusiasmi. Un sondaggio PMI ha mostrato che la produzione del settore privato britannico si è stabilizzata a febbraio (bene manifattura, male i servizi) ma il commercio al dettaglio è diminuito dell’8,2% a gennaio, molto più pesante del 2,5% atteso dal mercato (a causa del terzo lockdown nazionale all’inizio dell’anno). Inoltre, l’indebitamento del governo è stato il più alto mai registrato durante il mese di gennaio.