COME USCIRE DALLA TRAPPOLA DEL FALLIMENTO? CE LO SPIEGA IL DOTT. NELLO DI MICCO

Autore del libro “IL TORMENTO DELLE DONNE PER LE INSIDIE DELL’UOMO VIOLENTO”, il Dottor Nello Di Micco, psicologo, è spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche e curatore di rubriche su riviste nazionali in qualità di esperto. Con lui parliamo del fallimento e della relativa gestione emotiva.

Dottore, qual è la sensazione del fallimento?

La persona che percepisce la condizione del cosiddetto fallimento avverte sensazione di inadeguatezza, bassa autostima, delusione, umore triste, si sente persa.

Cosa intendiamo, invece, per successo?

Questa parola è, secondo me, abusata. Anche sui social si cerca di apparire come “persone di successo”, un successo materiale fatto di risultati oggettivi, in realtà il successo non esiste, è semplicemente una condizione emotiva soggettiva, ovvero non sta mai nell’aver raggiunto un determinato risultato, bensì è un processo continuo e costante.

Perché abbiamo così spesso paura di fallire?

I motivi sono diversi: spesso si ha paura perché ci creiamo troppe aspettative o ci spaventiamo dell’imprevisto e così facciamo dei passi indietro o rinunciamo. In realtà dietro a questi comportamenti di rinuncia o di evitamento associati alla paura ci sono difficoltà complesse.

Ammesso di non essere riusciti in un intento o obiettivo, perché cadiamo nella trappola di sentirci inadeguati, privi di capacità, inferiori rispetto agli altri?

Rispondere a questa domanda mi richiederebbe 10 pagine di contenuto, diciamo che il principale problema ? il giudizio sociale, la paura del giudizio spesso ci blocca completamente.

Se un’altra persona mi raccontasse questo stesso vissuto, la considererei una fallita o siamo impietosi giudici solo di noi stessi?

Ciascuno di noi è giudice di se stesso, un giudice che non fa sconti di alcun tipo: l’auto giudizio è un aspetto che spesso ci limita perché tendiamo a valutarci solo per ciò che è la nostra percezione e da essa ci lasciamo influenzare dando troppe cose per scontato, quando in realtà niente è scontato.

Quando fallire non è sinonimo di sconfitta?

Il fallimento non è mai sinonimo di sconfitta perché ogni esperienza è necessaria, ci permette di crescere, di capire noi stessi, ci aiuta a comprendere ciò che dobbiamo migliorare, ciò che possiamo influenzare, ciascuno di noi è una persona autentica e pertanto affronta gli eventi, le circostanze, le cadute in modo altrettanto autentico. Paragonare, confrontare non è necessario, ciascuno di noi è il risultato della propria particolarità ed è proprio quella particolarità che ci rende unici.

Come possiamo gestire e superare, quindi, il fallimento?

Non ho la ricetta magica, ma quello che mi sento di dire è che non bisogna farsi troppe domande, bisogna vivere e viverci per quello che si è e per quello che si può.